Come funziona il diritto di recesso per i servizi richiesti: la guida completa

Diritto di recesso del consumatore: prerogativa di recedere dai servizi unilateralmente dal contratto secondo termini e modalità di legge
Scritto da Redazione, 19 Maggio 2023 - Tempo di lettura: 9 minuti

La sentenza C-97/22 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha affrontato il tema del diritto di recesso per servizi eseguiti e ha fornito importanti chiarimenti in merito. Secondo questa sentenza, i consumatori hanno il diritto di esercitare il recesso anche dopo che il servizio è stato eseguito, specialmente se non sono stati adeguatamente informati in merito.

Il diritto di recesso si applica a tutti i contratti conclusi al di fuori di un negozio, come gli acquisti online, le vendite porta a porta e le televendite. I consumatori, intesi come persone che acquistano per scopi personali e non professionali senza fornire una Partita IVA, possono recedere dal contratto entro 14 giorni (30 giorni per le vendite porta a porta) senza dover fornire motivazioni. Questo diritto si applica anche nel caso in cui il prodotto acquistato sia stato utilizzato o la confezione sia stata aperta.

Tuttavia, il diritto di recesso per servizi non si applica se il servizio è stato eseguito con il consenso del consumatore entro i primi 14 giorni. Ad esempio, nei contratti per luce o gas stipulati per telefono, in cui il cliente accetta l’esecuzione immediata del servizio rinunciando al diritto di recesso.

Esistono però due situazioni in cui il consumatore può esercitare il diritto di recesso per servizi anche dopo che il servizio è stato eseguito: se il consumatore non ha rinunciato al diritto di recesso nel contratto (in tal caso, il recesso deve essere esercitato entro 14 giorni); se il fornitore non ha informato adeguatamente il consumatore sulla possibilità di recedere dal contratto, ovvero non ha fornito le informazioni necessarie come richiesto dalla legge (in questo caso, il diritto di recesso può essere esercitato entro 12 mesi).

Ad esempio, consideriamo il caso ipotetico di Carlo che ha commissionato a un’impresa la ristrutturazione dell’impianto elettrico della sua casa. Nonostante i lavori siano stati completati, Carlo decide di esercitare il suo diritto di recesso. Se Carlo non è stato informato del diritto di recesso al momento della stipula del contratto e non sono ancora trascorsi 12 mesi, può recedere dal contratto senza dover pagare nulla all’azienda, nonostante il servizio sia stato eseguito.

La sentenza C-97/22 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea afferma che se un contratto di servizi è stato concluso al di fuori di un negozio e il consumatore non è stato adeguatamente informato del suo diritto di recesso, il consumatore ha la possibilità di esercitare tale diritto entro 12 mesi dalla conclusione del contratto, senza dover pagare nulla per i servizi eseguiti. Questa sentenza offre una protezione elevata ai consumatori, evitando pressioni o sorprese quando si stipulano contratti al di fuori dei locali commerciali.

Per le aziende, questa sentenza sottolinea l’importanza di fornire una corretta informazione ai consumatori sui loro diritti al momento della stipula del contratto, soprattutto quando il contratto viene concluso al di fuori di un negozio. Se l’azienda o il professionista non fornisce correttamente le informazioni sul diritto di recesso, corre il rischio che il consumatore eserciti tale diritto entro 12 mesi dalla conclusione del contratto senza dover pagare per i servizi eseguiti.

È fondamentale ricordare che, di norma, non esiste un diritto unilaterale e gratuito di recesso per i contratti validamente conclusi, a meno che non sia previsto specificamente nel contratto stesso. Tuttavia, ci sono situazioni in cui la legge riconosce esplicitamente il diritto di recesso, come nei contratti conclusi al di fuori di un negozio o nei contratti a distanza tramite telefono, televisione, fax o internet. In questi casi, il consumatore ha il diritto di ripensamento senza costi aggiuntivi.

Ci sono alcune eccezioni a questo diritto di recesso. Ad esempio, non è possibile recedere da contratti riguardanti il tempo libero, beni confezionati su misura o beni sigillati. Inoltre, non è possibile recedere da un contratto concluso al di fuori di un negozio se il prezzo pagato non supera i 50 euro. Questo limite di valore non si applica ai contratti a distanza.

Il termine per esercitare il diritto di recesso è di 14 giorni dalla conclusione del contratto per i servizi e dalla ricezione dei beni per i prodotti fisici. Tuttavia, se il professionista non informa correttamente il consumatore sul diritto di recesso, il termine viene prorogato a un anno.

Per comunicare la decisione di esercitare il diritto di recesso al professionista, il consumatore può utilizzare il modulo tipo di recesso fornito o presentare una dichiarazione esplicita. È importante che il consumatore conservi una prova della comunicazione. Inoltre, nel caso dei prodotti fisici, la merce deve essere restituita al venditore a spese del consumatore.

Il diritto di recesso per servizi eseguiti offre una protezione importante ai consumatori, consentendo loro di ritrattare contratti conclusi al di fuori di un negozio. Tuttavia, le aziende devono essere attente a informare correttamente i consumatori dei loro diritti, altrimenti potrebbero affrontare richieste di recesso anche dopo l’esecuzione del servizio.

Il diritto di recesso nel Codice del Consumo: un’opportunità per i consumatori

Il diritto di recesso del consumatore rappresenta una prerogativa riconosciuta all’interno delle relazioni di consumo. Con questo diritto, il consumatore ha la facoltà di recedere unilateralmente dal contratto secondo i termini e le modalità previste dalla legge.

L’articolo 52 del Codice del Consumo sancisce che, fatte salve alcune eccezioni (articolo 59), il consumatore dispone di un periodo di quattordici giorni per esercitare il diritto di recesso da un contratto a distanza o negoziato fuori dai locali commerciali, senza la necessità di fornire una motivazione e senza sostenere costi aggiuntivi diversi da quelli previsti all’articolo 56, comma 2, e all’articolo 57.

Secondo questa norma, il consumatore può esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni dalla ricezione del bene nel caso di prodotti fisici, o entro 14 giorni dalla conclusione del contratto nel caso di servizi. Nel caso in cui gli obblighi informativi previsti dall’articolo 49, comma 1, lettere h), i), l) e m) del Codice del Consumo siano stati rispettati, il diritto di recesso può essere esercitato entro il termine previsto.

Se il venditore ha fornito successivamente le informazioni mancanti, il consumatore può esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni dal momento in cui queste informazioni sono state fornite. Tuttavia, se il venditore non ha provveduto a fornire le informazioni richieste, il consumatore può esercitare il diritto di recesso entro 12 mesi e 14 giorni dalla ricezione dei beni o dalla conclusione del contratto di servizio. L’articolo 53 del Codice del Consumo disciplina il differimento dei termini di esercizio del diritto di recesso in caso di mancato adempimento degli obblighi informativi da parte del venditore.

È importante notare che il professionista è tenuto a comunicare al consumatore una serie di informazioni essenziali. L’articolo 49 del Codice del Consumo stabilisce che prima che il consumatore sia vincolato da un contratto a distanza o negoziato fuori dai locali commerciali, il professionista deve fornire in modo chiaro e comprensibile le seguenti informazioni:

  • Caratteristiche principali dei beni o dei servizi.
  • Identità del professionista.
  • Indirizzo geografico del professionista e suoi recapiti telefonici, fax ed e-mail.
  • Indirizzo geografico della sede del professionista a cui il consumatore può rivolgere eventuali reclami.
  • Prezzo totale dei beni o dei servizi, comprensivo delle imposte e delle spese aggiuntive.
  • Costo dell’utilizzo del mezzo di comunicazione a distanza per la conclusione del contratto.
  • Modalità di pagamento, consegna ed esecuzione, nonché la data di consegna dei beni o la data di prestazione dei servizi.
  • Promemoria dell’esistenza della garanzia legale di conformità per i beni.
  • Eventuali informazioni riguardanti l’assistenza post-vendita, i servizi post-vendita, le garanzie commerciali e i codici di condotta applicabili.
  • Durata minima degli obblighi del consumatore a norma del contratto.
  • Eventuali depositi o garanzie finanziarie richiesti al consumatore.
  • Funzionalità del contenuto digitale e sua interoperabilità con l’hardware e il software, se applicabile.
  • Possibilità di utilizzare un meccanismo extragiudiziale di reclamo e ricorso, se previsto, e le relative condizioni.
  • Affinché il consumatore possa esercitare il diritto di recesso in modo consapevole, il professionista deve informarlo in merito a:

Condizioni, termini e procedure per l’esercizio del diritto di recesso

Eventuale costo di restituzione dei beni in caso di recesso e nel caso di contratti a distanza in cui i beni non possano essere normalmente restituiti per posta.

Eventuali costi ragionevoli da pagare al professionista se il consumatore esercita il diritto di recesso dopo aver presentato una richiesta ai sensi dell’articolo 50, comma 3, o dell’articolo 51, comma 8.
Circostanze in cui il consumatore non beneficia di un diritto di recesso o perde tale diritto, se applicabili. Durata del contratto o le condizioni di recesso se il contratto è a tempo indeterminato o con rinnovo automatico.

Il diritto di recesso nel Codice del Consumo rappresenta un importante strumento di tutela per i consumatori. Garantisce loro la possibilità di esercitare liberamente il diritto di recedere da un contratto, a patto che siano rispettate le condizioni e le informazioni previste dalla legge.


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